Ha dato voce alla speranza, con la sua voglia di cambiare le cose in qualcosa che ritiene esser giusto, andando al di là dei colori politici. Forse perchè le differenze dei colori le ha sperimentate in prima persona. Come commentavo stamani sul Rifugio, credo che ci renderemo conto della portata storica di queste elezioni solo fra qualche anno, quando i ragazzi delle future generazioni ne leggeranno sui libri di storia.
Anonimo ha detto…
Certro la speranza del cambiamento, è arrivata sino a noi, con tutti i nostri vecchi rancorosi che, non passano... Una speranza per le giovani generazioni e un'emozione oggi. ciao
Vogliamo vivere in pace, ma anche che arriviamo a fine mese visto che ci ammazziamo di lavoro!
Anonimo ha detto…
hai ragione Paola, senza il guadagno, il lavoro è svilito assieme alla vita e alla dignità. Vivere in pace, significa anche distribuire il benessere.
Anonimo ha detto…
ciao AnnaMaria, vedo che alla fine l'hai aperto il blog, bene bene, ci vediamo domenica,
Andrea G.
Anonimo ha detto…
a presto Andrea, grazie
ciao
Anonimo ha detto…
Vorremmo vivere in pace.....ma non credo che sia possibile. Nella storia dell'uomo questo stato ideale non si è mai verificato. Si può forse sperare che il grado di agressività venga tenuto sotto controllo ma niente di più :-)) http://specchio.ilcannocchiale.it
Anonimo ha detto…
Barack?
Temo che sarà un'ennesima delusione ...
Solo per fare un esempio: non è contrario alla pena di morte ...
Tutto il positivo che ha, oltre ad una buona retorica (Yes we can!) attorno alla quale ci possiamo tutti unire, resta forse il colore della pelle?
Non è un razzismo anche questo? La diversità è dentro ognuno di noi. Non credo che la pelle possa diventare un simbolo di libertà, come lo era un tempo di oppressione ...
Aveva solo 15 anni, Manish Kumar - scrisse una lettera alla ragazza di un' altra casta - era un dalit non poteva scrivere parole d'amore. ucciso a Bihar, India foto di anna maria ercilli
Diagonale di luce solare ripasso dei giorni passaggi di volti che erano vicini raccolti ma ora non più le grida stanno nell'aria e non hanno pace. a Paris foto di anna maria ercilli
Rovescio il capo vertigine alla verticale del cipresso rovescio il senso dell'equilibrio l'incognita nell'aria sbiadita del meriggio ormai a settembre stinge l'estate e punge Fahrenheit di nostalgia. (Dall'aria, alla terra, all'oblio) foto di anna maria ercilli
Commenti
Come commentavo stamani sul Rifugio, credo che ci renderemo conto della portata storica di queste elezioni solo fra qualche anno, quando i ragazzi delle future generazioni ne leggeranno sui libri di storia.
Una speranza per le giovani generazioni e un'emozione oggi.
ciao
Vivere in pace, significa anche distribuire il benessere.
vedo che alla fine l'hai aperto il blog,
bene bene,
ci vediamo domenica,
Andrea G.
ciao
non credo che sia possibile.
Nella storia dell'uomo questo stato ideale non si è mai verificato. Si può forse sperare che il grado di agressività venga tenuto sotto controllo ma niente di più :-))
http://specchio.ilcannocchiale.it
Temo che sarà un'ennesima delusione ...
Solo per fare un esempio: non è contrario alla pena di morte ...
Tutto il positivo che ha, oltre ad una buona retorica (Yes we can!) attorno alla quale ci possiamo tutti unire, resta forse il colore della pelle?
Non è un razzismo anche questo? La diversità è dentro ognuno di noi. Non credo che la pelle possa diventare un simbolo di libertà, come lo era un tempo di oppressione ...
Certo vedremo e ci sarà da riflettere ...
http://www.giosby.it/2008/11/05/obama-e-il-cambiamento/
Ciao!