A Cesare Pavese


Che diremo stanotte all'amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guarderemo l'amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,

parleremo sommesso.

La notte avrà il volto

dell'antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un'anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.

....
L'amico che dorme
(nt.1908 - morto 27 agosto 1950)

foto di anna maria ercilli

Commenti

sergio ha detto…
Il silenzio, la notte, il buio. Il dolore. Poche parole per raccontare emozioni vere...

Post popolari in questo blog

Nelle pagine del tempo

La lingua di Epepe